Per il mio secondo racconto ho scelto di parlarvi di una fantastica destinazione in cui sono stata nel settembre del 2006 ovvero il Kenya!
Questo viaggio è stato da me fortemente voluto in quanto l'Africa mi ha sempre attirato moltissimo e volevo constatare di persona se esistesse davvero quel che si chiama "mal d'Africa"...
Ammetto che il Kenya, soprattutto in alcune zone, è molto turistico e quindi non è semplice da queste località assaporare la "vera Africa" ad ogni modo è possibile farsi un'idea!
Il nostro viaggio inizia con 11 ore di volo (incluso doppio scalo a Roma e Zanzibar, in genere bastano 9 ore) e una volta arrivati all'aeroporto di Mombasa ci aspetta un trasferimento di circa 2 ore e mezzo/3 ore fatto da strade malconce, piene di buche, asfalti disastrati e autisti che guidano a zig-zag per evitare tutti i problemi suddetti.
In effetti la distanza da percorrere non sarebbe poi molta in termini di chilomentri, ma le condizioni pessime delle strade la fanno diventare un'agonia (sconsiglio assolutamente alle donne in gravidanza di fare un percorso del genere in quanto a volte i sobbalzi erano tali da farci picchiare la testa contro il tetto del minibus.)
Nel mio caso come se non bastasse, avevo scelto una struttura a mio avviso molto bella che però non era collegata alla strada principale e per raggiungerla bisognava una volta finita la parte asfaltata, percorrere 20 minuti di strada sterrata...devo dire che questo viaggio ha messo a dura prova il mio stomaco!
Una volta giunti finalmente a destinazione ci ritroviamo in luogo incantevole, fatto da palme, bungalow con tetto in Makuti, spiaggia meravigliosa, immerso in un rigoglioso giardino di bouganville dal profumo inebriante...e tutto il "calvario" appena subito in un attimo si dimentica.
Soggiorniamo presso il JACARANDA BEACH RESORT di Watamu. Avevo scelto questa struttura poichè amo i villaggi ben integrati nella natura, volevo che la struttura avesse qualcosa di tipico e non avrei mai scelto quei lussuosissimi resort tutti in muratura che di Africa hanno ben poco. Inoltre questo villaggio si affaccia sulla famosa spiaggia di Watamu che è un parco marino.
Una volta fatta la registrazione in reception ci apprestiamo ad andare a "scoprire" la nostra camera e per raggiungerla percorriamo dei vialetti di sabbia che si snodano nella vegetazione tropicale facendoti sentire immersa nella natura.
Per la seconda settimana mi son tolta lo sfizio di soggiornare in una suite sul mare. Anche questa arredata in stile tipico con un lettone enorme a baldacchino, ma la cosa più bella era un terrazzone enorme affacciato sul mare da cui si poteva godere di tramonti indimenticabili!
Il Jacaranda Beach resort essendo relativamente piccolo dispone di un unico ristorante a buffet con trattamento di All inclusive in cui si mangia davvero bene. Unica cosa che mi ha un po' infastidito è vedere gente incivile (prevalentemente italiani) che si riempivano i piatti con alimenti di ogni genere per poi assaggiarli e lasciarli, e vedere camerieri (locali) costretti a buttare nella spazzatura tutto quel ben di Dio senza poter toccare niente (per loro era vietato prendere persino gli avanzi!) quando magari avevano poco e niente con cui sfamare la famiglia.
Ma finalmente veniamo alla spiaggia e al mare...la spiaggia di questo villaggio è molto grande e gli ombrelloni e lettini sono ben distanti l'uno dall'altro (niente a che vedere con le nostre spiagge sull'adriatico), viene pulita giornalmente ma purtroppo le alghe sono un punto costante di una vacanza in Kenya. Ci sono punti e stagioni in cui se ne possono trovare di più o di meno, ma difficilmente non le incontrerete...
Le correnti le portano sulla spiaggia e quindi nei primi metri è facile che si accumulino nonostante la cura del personale del villaggio.
Personalmente la trovo comunque una spiaggia molto bella!
Che dire del mare...partiamo dal presupposto che non si va in Kenya solo per il mare avendo la pretesa che assomigli a quello maldiviano. Questa zona soffre molto le maree, infatti per molte ore durante la giornata il mare si ritira addirittura per un chilomentro (non mi è possibile indicare quando accade in quanto ogni giorno l'orario della bassa marea si sposta di circa mezz'ora) lasciando il fondale scoperto e creando delle fantastiche piscine naturali in cui rimangono "intrappolati provvisoriamente" stelle marine, pesci palla e molto altro.
E' bellissimo fare una bella passeggiata (meglio se con le scarpette) alla ricerca di queste meraviglie. Inoltre il paesaggio è davvero surreale, dove fino a poco prima c'era una distesa di acqua, ora c'è un'enorme spiaggia con effetti di sabbia ondulata...le foto fatte qui sono le migliori mai scattate durante i miei viaggi!
E' bellissimo fare una bella passeggiata (meglio se con le scarpette) alla ricerca di queste meraviglie. Inoltre il paesaggio è davvero surreale, dove fino a poco prima c'era una distesa di acqua, ora c'è un'enorme spiaggia con effetti di sabbia ondulata...le foto fatte qui sono le migliori mai scattate durante i miei viaggi!
Certo quanto raccontato è davvero affascinante, ma in effetti dopo qualche giorno si inizia a sentire l'esigenza di poter fare un bel bagno o una bella nuotata invece che pucciarsi in qualche piccola piscinetta con acqua che arriva alle caviglie. Certo questo si potrebbe fare durante le ore di alta marea, ma in questa fase, il mare in genere è leggermente mosso e questo lo fa un po' intorbidire, inoltre la corrente porta le alghe e non è il massimo da vedere.
Come già detto però, chi decide di fare un viaggio in Kenya lo fa perchè ha in mente di fare qualche Safari o di conoscere un po' di cultura locale. A tal proposito vorrei parlarvi delle escursioni da me acquistate durante questo viaggio.
Parto subito descrivendovi il tanto nominato fenomeno dei Beach Boys. Chi sono?? Sono dei ragazzi che come dice la parola stessa passano moltissime ore della loro giornata passeggiando sulla spiaggia o stazionando in acqua davanti ai villaggi turistici cercando di procacciare clienti alle agenzie del turismo per cui "lavorano".
Partiamo dal concetto che seppur la spiaggia è privata, non si può vietare alla popolazione locale di passeggiare sul bagnasciuga o di fare il bagno nelle acque antistanti il villaggio e su questo giocano i beach boys.
Per qualcuno possono sembrare una gran seccatura, appena ti alzi dal tuo lettino e ti dirigi verso il mare vieni circondato da questi ragazzi piuttosto insistenti che vogliono venderti qualcosa (escursioni o oggetti di artigianato locale). In realtà sono quasi tutte brave persone che si fanno il mazzo per guadagnare qualcosa onestamente, per loro è più difficile convincere il turista che ovviamente è un po' malfidente nei loro confronti, a comprare da loro escursioni anche di un certo costo come i safari.
La mia personale esperienza è assolutamente positiva in quanto ho dato fiducia a questi ragazzi e mi sono ritrovata a fare le stesse escursioni organizzate dal villaggio a prezzi decisamente più bassi o meglio spendendo le stesse cifre chieste dal villaggio ma facendo molte più cose.
Vi faccio un esempio specifico, in villaggio ci avevano proposto un safari di 2 giorni e 1 notte al parco Tzavo Est al costo di 230 euro per persona, con i beach boys per 210 euro a testa ho fatto lo stesso identico safari proposto dal villaggio (tant'è vero che durante il safari abbiamo incontrato più volte la jeep con i clienti del Jacaranda) e in più ho fatto una giornata intera sulla spiaggia dorata con pranzo in spiaggia a base di aragosta, mezza giornata all'isola dell'amore e un'altra mezza giornata a Malindi per non contare il fatto che qualsiasi richiesta fatta dal gruppo della nostra jeep era accontentata anche se fuori programma. Ad esempio ci siamo fermati a comprare 20 kg di farina in pacchi da un chilo e li abbiamo distribuiti alle donne che trovavamo per strada, abbiamo chiesto di essere portati vicino a delle scuole per distribuire matite, pennarelli, quaderni che avevamo portato dall'Italia, siamo persino stati a casa della nostra guida che ci ha accolto con grande ospitalità.
Addirittura un giorno rimasti senza contante e seppur erano finiti tutti i servizi da noi comprati, questi ragazzi invece di farci prendere un taxi per andare a Malindi a prelevare, ci hanno accompagnato dal villaggio senza volere niente!
Io penso che sia bene fare attenzione a chi ci si affida, ma bisogna dare fiducia a queste persone in quanto sono loro stessi che cacciano i malintenzionati poichè ci mettono molto ad conquistare la fiducia dei turisti e non vogliono perderla in un secondo per colpa di qualche furbetto.
Inoltre tra di loro sono molto corretti in quanto una volta fatto il contratto con uno di loro per fare determinate escursioni, gli altri non ti disturbano più e non cercano di "fregare il cliente" ai colleghi!
Dopo questa lunga parentesi veniamo all'esperienza vera e propria del safari. Premetto che i parchi del Kenya seppur possiedono tutte le specie di animali, sono molto grandi e non consentono il fuori pista, pertanto può capitare di vedere degli animali molto lontani.
Noi siamo stati fortunati moltissime volte e si può dire che abbiamo visto quasi tutto. La cosa divertente è stata il fatto che durante tutta la prima giornata di safari ci era capitato di incontrare giraffe sempre molto lontane e la nostra guida aveva fatto di tutto per farcele vedere più da vicino e poi, la mattina del giorno seguente esco dalla mia tenda (avevo scelto di dormire in un campo tendato invece che in un lodge poichè la consideravo un'esperienza più interessante e ho avuto ragione!!!) e mi trovo faccia a faccia con una giraffa che mangiucchiava le foglie dell'albero che ci faceva ombra!!
Avrei tantissime cose da raccontare anche relativamente all'esperienza della notte in tenda ma non vorrei dilungarmi troppo...dico solo che le tende di questi campi "fissi" sono quasi più confortevoli di una stanza d'hotel. Hanno all'interno il wc, la doccia e il lavandino con acqua calda e un'arredamento carinissimo tutto di legno stile Flinestone!
E' stato bellissimo ritrovarsi tutti la sera intorno ad un fuoco ad ascoltare i racconti e le leggende del proprietario del campo tendato mentre tutto intorno era buio pesto e i rumori degli animali ci facevano trasalire!
Che dire davvero un'esperienza fantastica che mi piacerebbe ripetere un giorno magari nei parchi della Tanzania o perchè no addirittura in Sud Africa.
Per ora non mi resta che ricordare con la gioia nel cuore questa splendido viaggio nella speranza di poterlo ripetere magari quando le gemelle saranno un po' più grandi!
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